L'urto di un pugno arriva dritto nei timpani, una voce femminile si appoggia al ritmo nevrotico e squarcia la chitarra abrasiva, urlando liriche che sudano ansia e rabbia. Il paragone coi primi Guano Apes non è azzardato, ma sicuramente limitante. Qui il nucleo è molto più grezzo e pesante rispetto alla band di Sandra Nasić. L'anima hardcore non è nascosta ma si lascia tentare piacevolmente con quel cross-over tra i generi che ha avuto la sua stagione d'oro negli anni '90 e qualche melodia orecchiabile che non rappresenta certo la cifra stilistica di questa band, ma si infila alla perfezione nel montaggio finale.
I Sepultura che fanno a botte con i Rage Against The Machine, mentre in sottofondo tremano le casse dello stereo che spara a palla "The Shape of Punk to Come" dei Refused. E' incredibile come da atmosfere cupe e pesanti si passi ad aperture decisamente più catchy, che poi ricadono in una nuova scossa devastante, ma a volte lo stacco tra melodia e suoni decisamente più pesanti è così schizofrenico da sembrare un disturbo bipolare. Alla lunga l'ascolto può risultare opprimente, a causa della violenza sonora, e l'alternanza tra inglese e italiano nella stessa canzone non è sempre un esperimento propriamente riuscito, ma l'esordio dei Them Philosophy è un passo deciso che non vuole seguire alcuna tendenza alternativa alla moda e la dimostrazione di una personalità che per quanto acerba potrebbe maturare e dare frutti gustosi.
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La recensione Thought before action di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-09-23 00:00:00
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