Ascoltando i 50 minuti di musica che i Viola Zann sviluppano nel loro "Twins", viene da chiedersi come mai questa band piemontese abbia profuso così tanta energia quando avrebbe potuto dire tutto con una manciata di canzoni.
"Twins", infatti, nelle prime battute svela già tutta la sua trama soft-rock (orecchiabile e molto lineare) finendo, quindi, per trascinarsi piuttosto stancamente lungo il restante minutaggio del disco.
La principale causa è sicuramente legata ad un evidente difetto di originalità ed una sostanziale mancanza di carattere: pecche che rendono il lavoro piuttosto piatto e che non vengono certo mascherate dalle accelerazioni ritmiche e dai cambi di voce-idioma che i VZ seminano all'interno dei dodici brani proposti.
Inoltre, stilisticamente il disco ristagna in una sorta di limbo espressivo che si pone a metà strada tra vari generi (principalmente pop, rock d'autore e psichedelia) in maniera molto anonima senza mai abbracciare scelte chiare e precise e citando artisti (a me vengono in mente certi Timoria) senza tuttavia riuscire a mutuarne le sfaccettature più interessanti.
Al tirar delle somme questo "Twins" risulta, quindi, un disco decisamente trascurabile che, tuttavia, non può essere interpretato come un definitavo ritratto dei Viola Zann, ma piuttosto un'istantanea (si spera transitoria) di smarrimento, scarsa ispirazione ed eccessiva urgenza espressiva.
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La recensione Twins di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-09-17 00:00:00
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