Non si capisce bene dove vogliano andare a parare i Sincope con questo lavoro, ci sono delle intuizioni anche valide, su cui lavorando si potrebbe costruire un discorso vagamente interessante, ma questi tre ragazzi pisani dalla tecnica estremamente curata peccano, in realtà, di idee e forse un pochino di ascolti.
Purtroppo i suoni e le ambientazioni sono eccessivamente postdatati, hanno un qualcosa di retrò ma, temo, non voluto; forzature prog fanno a tratti diventare irritanti anche brani fondamentalmente piacevoli, come la lunghissima ed estenuante "Eternit"; dovrebbero sforzarsi nella ricerca di una maggiore sintesi, virtù che ai tre in molti casi manca, ed è un peccato, perché va a rovinare anche quelle rade intuizioni che in questo lavoro spiccano.
Ci sono alcuni momenti in cui, però, sembrano risvegliarsi e prendere quella che sembra essere la strada giusta: un cantato in italiano con qualche effetto sulla voce, batteria che incalza, basso che stride, ma sul più bello si perdono nuovamente, lasciandosi andare a noiose spazialità progressive. In questo debutto comunque non tutto è assolutamente da buttare, i Sincope dimostrano anche di saper costruire pregevoli sonorità, come nel caso della melanconica "Apnea", miglior traccia di tutto il disco. Migliorare i suoni dei synth, lasciar perdere le eccessive derive psichedeliche e guardare maggiormente al panorama musicale contemporaneo non potrà che aiutarli a crescere.
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La recensione Sincope di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-09-11 00:00:00
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