Chiara Raggi è riminese, ma musicalmente è legata a Torino. Ha partecipato all'ultimo degli Ossi Duri, esce per la stessa etichetta, ha rappresentato la Regione Piemonte alla III Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo. Ha una passionaccia per la bossanova, ma la incrocia con la nostra canzone d'autore, senza eccedere in brasilianerie anni 60, tranne nella opening track "Confessioni", un brano in qualche modo parente di "Legami" di Mario Venuti. Come accade al catanese, a volte l'operazione riesce, a volte no. Qui il primo caso si verifica specie negli episodi più meditativi (la conclusiva "Angelo rosso" , ad esempio), il secondo ha il suo vertice negativo in "Moschina", la classica canzone bambineggiante senza essere adatta ai bambini (peraltro un topos minore di certo Tropicalismo, che non è bossanova, per i non addetti) che io personalmente – ma sarà un mio limite – trovo irritante. Il resto del disco è in un limbo che rasenta l'anonimato: canzoni ottimamente arrangiate, ma compositivamente non in possesso di quella zampata vincente per raggiungere l'Olimpo di quel pop raffinato che, pur avendo la vocazione a rimanere in sottofondo senza disturbare, finisce per imporsi ai nostri orecchi, cervelli, cuori. Chi vivrà, vedrà.
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La recensione Molo 22 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-07-06 00:00:00
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