Testa (T3ESTA) Bornagained 1999 - Sperimentale, Psichedelia, Elettronica

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Si danno casi di demo che giacciono colpevolmente sulle nostre mensole per mesi in attesa di essere recensiti. Quello presente, è uno in cui il ritardo sfiora la soglia della vergogna, a maggior ragione se si considera la bontà della musica proposta dai T3sta. Bando alle ciance, ma lasciate però che ve ne racconti una: rende l'idea di ciò che qui si può ascoltare.

Estate 2000: sole e i soliti mille cd da ascoltare e da (voler) acquistare e quintali di musica da ingerire. C'è lì, fermo da un po', un demo di un gruppo di Pinerolo (To), si chiamano T3sta. All'amico Daniele assetato di novità dico "sì sì, prendili pure, dimmi che ne pensi, l'ho già ascoltato due volte, è un genere che a te piace, una specie di trip hop con una bella dose di dub, gran tiro, ok prendi pure…". Due mesi.

Vado a casa sua, sta ascoltando uno dei suoi cd funk americani o di certa dance-soul inglese, qualche new entry che non gli ho fornito io… mi dice di indovinare di chi si tratta: ottima musica, molto black, bei bassi pieni, provenienza… New York?

E così ho ri-incontrato i T3sta, dopo mesi di assenza: talmente valida, la loro proposta, da spiazzarmi totalmente.

Dietro questa sigla si cela un insieme di persone, anche se il deus ex machina pare essere Andrea Fabbris: tre quarti d'ora registrati con piglio da produzione super cazzuta, salvo poi scoprire che il recording è stato effettuato in diversi contesti fra pc, 4 piste, la casa di Fabbris e a casa degli altri T3sta.

Quindi complimenti. Per il groove, per gli effetti, per quei bassi lardosi e per non aver calcato troppo la mano sul versante più dance, lasciando un occhio di riguardo alle atmosfere, agli intrecci d'effetti e al (sempre gradito) distinguibile soffritto dub.

Non fosse che il genere è per certi versi un po' superato e che le major nostrane (leggasi: le sedi italiane delle multinazionali) sono rimaste ancora al (defunto?) big-beat, vien ben da dire che un demo (eddai, è un album!) come "Bornagained" ha/aveva tutte le carte in regola per impressionare qualche a&r ed uscire in pompa magna.

Così non credo sia stato, se "Bornagained" ha già due anni e non è uscito altrimenti che come (curatissima: fondo bianco, grafica e timbro siae) autoproduzione, ma queste canzoni potrebbero accompagnare benissimo chi si riempie la bocca con Thievery Corporation, Almamegretta, Massive Attack (sentire "3" con il sample da "Come Together" per credere), e via citando.

Il tutto, direttamente dalla provincia di Torino, altro che Bristol!

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La recensione Bornagained di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-03-08 00:00:00

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