Quando tanto tempo fa ascoltavo i Faith No More non avrei mai pensato che un giorno il pop avrebbe dovuto fare i conti con il crossover per stabilire il genere prediletto dai giovani... e invece ecco che un giorno negli Stati Uniti decidono che e' ora di imporre qualcosa di diverso... cosi' arrivano i Korn, i Deftones, i Limp Bizkit e a seguire una sbrodolata di altre band che potremmo riempirci un vocabolario...
Premettendo che adoro buona parte della produzione delle formazioni sopracitate e' anche vero che ormai stiamo nelle fase "plastificante", momento nel quale si stabiliscono gli standard da rispettare per entrare nella grande scia commerciale tracciata da queste band.
Tale onda lunga sembra ormai essersi allargata anche alla nostra cara penisola... rimane pero' la speranza che il calore artistico italiano sia in grado di innovare il genere o quanto meno di viverlo in maniera personale senza dover essere sempre cloni degli stranieri.
In questo discorso si infila una delle tante band del sottobosco nostrano... si fanno chiamare XToy e non negano di essere direttamente influenzati dalla musica stelle e strisce.
I quattro ragazzi milanesi suonano tosti e dirompenti, martellando ad arte le variazioni ritmiche sulle quali vengono incollati i blocchi di distorsioni, spesso alternati alle sospensioni elettriche sfumate da echi ondulati.
La voce ripete il classico giochetto dell'alternanza tra grugniti e dolcezza, scandendo liriche in un inglese di buona fattura.
Per molti versi e' la solita pappa, ma la fanno davvero bene, cercando addirittura qualche impercettibile variazione sul tema.
Quattro brani robusti ma molto orecchiabili, con alcune soluzioni stilistiche davvero interessanti anche se prevedibili per chi ha l'orecchio allenato al genere. Un brano come COP potrebbe benissimo entrare nella programmazione settoriale della radio americana K-Rock.
Se aggiungiamo una piu' che buona qualita'di incisione, un discreto studio degli arrangiamenti e un ottimo affiatamento strumentale, non e'difficile sostenere che questo Year2000 rappresenta un lavoro che lascia un buon sapore.
Rimane il fatto che bisogna osare di piu'... altrimenti vado a sentirmi gli originali...
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La recensione X-toy di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-12-09 00:00:00
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