Giuro di avercela messa tutta per cercare di tener lontani tutti i pregiudizi relativi a questi gruppi, tutti puntualmente lombardi, che considerano i Bluvertigo la loro fonte d’ispirazione. Così, dopo il caso degli Invitro, ecco un altro quartetto che dichiara esplicitamente il proprio amore per le sonorità anni ’80. Capisco anche la band nel momento in cui scrive che “il cd è stato inciso in una sola giornata e mixato la successiva”, quasi ad evidenziare i condizionamenti di una scelta del genere. Ma non capisco un sacco di altre cose: ad esempio la voce fastidiosissima di Gian Franco, o la necessità di dover incidere un disco con 10 pezzi e farlo durare tre quarti d’ora - quando alla fine per gli episodi contenuti, e la relativa qualità, la formazione avrebbe fatto più figura con un singolo di sole 3 tracce.
Noto quindi che anche questi quattro ragazzi sono entrati in studio di registrazione senza partire da un presupposto fondamentale (che ormai considero un ‘dono’ più che un ‘requisito’): la sintesi. Ecco così sentire prove come “Nothing better”, brano che sembra iniziare bene e poi si trasforma nella lagnosissima coda finale, uno strumentale da annoiare anche i più dotati in fatto di ‘buona volontà’.
Nel complesso tutto il lavoro non è da disdegnare (le tracce finali hanno qualche buon spunto), ma qui si tratta di un altro caso in cui le idee presenti sono di una mediocrità spaventosa. E ribadisco, casomai lo si fosse frainteso, che a Rockit si tende ad incentivare realtà del genere, ma se non dicessimo onestamente ciò che pensiamo saremmo dei farabutti.
Auguriamo quindi le cose più belle al quartetto bresciano, ma rimane il fatto che il loro “Sottopelle” all’ascolto non mi ha fatto sobbalzare per niente, anzi.
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La recensione Sottopelle di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-03-20 00:00:00
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