Saranno anche tempi duri per i surfisti biondi, però una canzone come "Mrs Kali" i pensieri tristi li fa passare, e fa venire voglia di mare, che sia la California o il litorale tirrenico – dove magari i surfisti sono meno biondi, però al momento è più facile che si imbattano nella musica dei Jackie-o's Farm, visto che sono di Livorno. Ma non è detto che non riescano a espatriare, musicalmente parlando: i cinque sono obiettivamente, e internazionalmente, bravi. Bravi a costruire quelle canzoni che pare facile farle, per quanto sono melodicamente ineccepibili, ma che invece facili non sono per niente. Altrimenti sarebbe troppo bello: tutti lì a dilettarci con l'indie-rock-folk, a sembrare appena tornati da San Francisco, a sospirare di nostalgia pensando agli anni sessanta che non abbiamo vissuto… ma poi mica è da tutti prendere questo materiale e usarlo per cesellare pezzi tipo "Time to go for a ride", "Hard to be a Lover", "On My Bed", "I'm Sorry", che ti cambiano l'umore (in meglio ovviamente) per tutta la giornata anche se piove e tira la tramontana e la macchina si rompe mentre vai al lavoro che è precario e il contratto scade domani. Ci riescono, per esempio, i Belle and Sebastian, gli Shins (a proposito: tu, giovane regista indie che leggi queste righe, prendi nota, 'ché questi qua nella colonna sonora di un giovane film indie ci stanno come lo Chanel addosso a Jackie), i Thrills. E i Jackie-o's Farm.
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La recensione Hard Times For Blonde Surfers di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-10-27 00:00:00
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