Probabilmente questo disco è capitato nelle mani sbagliate, mettiamola così, ché i testi demenziali non li ho mai sopportati e l'happy punk californiano non l'ho mai digerito. "Star Wars", esordio dei Padrini, unisce entrambe le cose.
Dodici canzoni che si sporcano i polsi nella difficile impresa del punk melodico, genere eternamente ancorato a se stesso. Ritmi serrati, immancabili stop and go, animo scanzonato. Testi cantati in italiano ("hai un tatuaggio sul culo per questo ti sporcherò!"). Soluzioni prevedibili, tese al limite del pop, fanno uso della solita scuola oltreoceano, seguendo i dettami di una tradizione inchiodata al palo da decenni: NOFX, Blink 182 e quant'altro.
Da segnalare la cover di "Where is my mind?" dei Pixies, a suo modo sensata, e soprattutto la conclusiva "Tarantooledoo", una sana sfuriata hardcore che alza, solo alla fine, gli animi di un disco facile, riuscito, ma abbondantemente già sentito.
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La recensione Stars wars di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-05-19 00:00:00
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