E' il velato strato di velenoso sarcasmo che permea tutti e quattro i brani di "Tutto è aleatorio" a salvare in extremis il debutto dei Senzafissa Dimoira. La band toscana non osa più di tanto negli slanci compositivi, certo, ma nonostante questo recupera credibilità sulle trame testuali e sulla teatralità vocale di Andrea Canonico (tra Godano e il buon Simone Lenzi dei Virginiana Miller) che, da solo, conduce per mano il resto del gruppo lungo gli impervi sentieri della canzone d'autore.
Se "Livio" racchiude la mappatura genetica di quello che potrebbe (e dovrebbe) costituire il pensiero musicale a venire dei Senzafissa Dimoira, liricamente colto e musicalmente didascalico, i tre brani restanti si disperdono invece in un'artificiosa astrattezza sonora come polveri sottili in un giorno di pioggia. Rimane invece ben inchiodato a terra il rumore pesante delle parole, selvaggiamente ermetiche, ammirevole rigurgito letterario di un flusso di coscienza costante.
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La recensione E' tutto aleatorio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-04-09 00:00:00
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