Una serata fresca di maggio. Di quelle in cui stai come uno stronzo a guardare le stelle, ad immaginare, ad illuderti pensando ad un futuro piacevole in barba a tutto e a tutti. Un'aspirazione, una famiglia, un destino, una massa di pensieri da ingenui. Di quelle in cui il proprio corpo sembra talmente leggero, da toccare l'infinitesimale, l'assurdo fisico, il paradosso. Calvino. Sono favole, è immaginazione timida e tenera. Tutto ciò può divenire un disco. Sembra l'album perfetto dei Vegetable G, band pugliese ormai già al quarto album, ragazzi dallo sguardo romantico e semplice, dai modi spontanei e cortesi. Sani.
In "Calvino" gioco e purezza si uniscono, miscelando morale e puro divertimento, piccole lezioni e molto svago, sublimandosi in carillon e coretti beatlesiani. E' come se ad ogni minuto, ad ogni traccia rimbombasse dolcemente una parola: magia. Perché di magia si tratta, mostrata con trucchi semplici, ma sempre più elaborati con il passar del tempo, amalgamati ad ogni nota ed ogni verso. Quella magia che incanta i bambini e fa strappare un sorriso malinconico ai genitori, la stessa che sembra provenire dal Bowie berlinese. Come in "Elecrtric Show", sguaiata e ribelle, ma con la classe di un crooner, rispettosa verso il Duca Bianco, ricca di personalità e spessore. Un mix di organetti da carillon ed artifici da circo. Un disco brillante, raggiante, intenso. Scanzonato al pari dei migliori Sleepy Jackson ("Calvino"), luminoso come l'esordio dei MGMT ("Saucerman"), evocativo e meno astratto di Populous ("Satellite Tune"). Ma nella polpa saporita e succosa, c'è un sapore che può scioglie il cuore di tutti noi: è quello emanato da "Space Forms". Un pezzo talmente eighties da sembrare quasi irreale, quattro minuti come un viaggio nel tempo. ET, l'Atari, il Commodore 64, Space Invaders, Pacman. Quei suoni mono, minimali, custodi di un tesoro. I ricordi della nostra infanzia. Perchè questo disco è italiano. Italiano come "I Soliti Ignoti", italiano come una carezza ad un bambino allegro, italiano come un sorriso in una giornata calda di primavera, italiano come un'insolita dimostrazione d'onestà e dignità. Italiano come il malcelato ottimismo. Italiano come la speranza di una vincita al Superenalotto. Italiano come i sogni. Italiano come Fellini. Italiano come le favole di Calvino.
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La recensione Calvino di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-10-09 00:00:00
COMMENTI (3)
Girando qua e la su myspace...mi si sta aprendo un mondo! Siete bravissimi! Un'altra grande band italiana che nn conoscevo!
Grandi!
tosto!
dannazione! THIS-IS-POP!!! Yeah Yeahhahah