Cielo serenissimo, i cinque sensi fanno lo straordinario per assorbire luce e suoni e materia, un tempo così promette chiarore espanso e scintille incontenibili. E la musica è padrona indiscussa di questo tempo, le labbra gustano golose il sapore di new wave morbida, le gocce di anni ottanta rielaborate con maestria e garbo, la testa assorbe ogni singola nota come manifestazione di lucido piacere. C'è il timbro intenso di intimità che colorava di malinconia pulita i pezzi degli Smiths, l'innegabile somiglianza agli Interpol, l'amore spassionato per Bowie, il rock introverso e ballabili sixties, l'istinto e la memoria, il disincanto e il trasporto, la dolcezza, il crepacuore, lo spazio finito eppure sterminato. "The assassination of Alabama Whitman" omaggia chiaramente Quentin Tarantino e la sua trilogia pulp, affonda le mani nella terra feconda di stimoli molteplici per modellare brani eleganti, sofisticati, assolutamente belli, con la percezione che qualcosa di nuovo è sospeso, si sta compiendo, nasce adesso. Una soluzione di indierock, pop, organo, battimani, controtempi, contrattempi, epifanie, sciolta in un liquido freschissimo e attuale, liscio e frizzante e appagante, ascolto multisensoriale per un lavoro che promette chiarore espanso e scintille incontenibili. Da bere, mangiare, sentire e abbracciare.
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La recensione The Assasination Of Alabama Withman di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-11-13 00:00:00
COMMENTI (1)
E' vero sembra una band anni '80...italiana però. Se ascoltate infatti, nemmeno troppo attentamente, "Before the waves" ha il ritornello uguale a "Mamma Maria" ('84) dei Ricchi e poveri. [:
P.s. Per i recensori: Attenti a giudicare capolavori senza riscontri e indagini approfondite.:[