I Cupe vampe si presentano con un nome che richiama una delle più belle canzoni italiane scritte contro la guerra, ma in comune con i CSI hanno solo il nome. Il disco "Nonostante tutto" è un onesto tentativo di rock all'italiana, contenitore di temi sociali e parole d'amore. "Sono morti qui" è basata su una famosissima melodia popolare di cui si è persa l'origine, ma i Cupe vampe non hanno forse considerato che in Italia quella serie di note è stata destinata ai coracci da stadio dai contenuti più volgari e abbietti: il risultato all'ascolto è quanto meno spiazzante (e un po' ridicolo). Archiviato questo curioso episodio, il disco non è nulla di nuovo. Si destreggia tra ballate impreziosite dalla presenza del violino e del pianoforte, alcuni riff rocciosi ma dal sapore nostalgico ("Enigma"), puntellati di trovate melodiche vagamente classicheggianti, sapori rubati alle ballate dei Negrita ("Pura follia") e la chiosa strumentale che sembra uscita da una colonna sonora di Danny Elfman. Troppi linguaggi diversi si mescolano tra le sonorità di "Nonostante tutto": il risultato è poco omogeneo e non aggiunge nulla alle nostre conoscenze.
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La recensione Nonostante tutto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-29 00:00:00
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