In quanti la chiameranno "Le luci della centrale elettrica al femminile"? In tanti, ci scommettiamo. Senza nemmeno tutti i torti, a dire la verità: "Fockus", "Ieri", "Non trovo più le chiavi", hanno la stessa furia logorroica dei racconti tossici di Vasco Brondi. Forse, insieme a quella dei nuovi romantici alla Dente, sta crescendo una generazione di arrabbiati cantautori neo-punk, figli post-ideologici dei Cccp, che pensano (troppo?) forte sulle macerie di un mondo che non si sa come ricostruire. Come una Meg più distorta, come una Ginevra di Marco meno noiosa, Simona scrive impetuosa pagine di un diario indie-folk cupo e introspettivo, forse ancora con qualche rigurgito adolescenziale nella sua rabbia così assertiva. Ma tutto sommato, visto che questa adolescenza sembra essere stata trascorsa in buona parte immersa a tutto volume nella New York noise-punk di Velvet Underground e Patti Smith, e visto che non è nemmeno troppo lontana nel tempo – 22 anni. Avercene, di ventiduenni così! - non viene voglia di essere tanto cattivi se a tratti si avverte un sentore di vomitata autoreferenziale-sono-troppo-intelligente-per-questo-mondo. La ragazza si farà (speriamo).
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La recensione Gretchen pensa troppo forte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-11-18 00:00:00
COMMENTI (6)
ce l'abbiamo fatta :)
ciao, sono Gretchen, se mi concedono la gestione della scheda correggo e aggiorno :)
grazie kkt, anyway!
S.
oh, correggere il nome non credo ci voglia molto, dai!
e poi è proprio bello sto disco.
il mio disco preferito è più simpatico.....
ilmiodiscopreferito.it/
comunque è una delle 2-3 realtà musicali di cui andare molto fieri a Faenza
Simon-A :|