Hard rock e niente di più. Ecco cosa dovrebbero essere i PNR, e se queste due parole avevano poco senso già dagli anni 70 in Inghilterra e USA figuriamoci oggi in Italia.
Vi ricordate i Dhamm? Il gruppo rock la cui canzone "Fra cielo e terra" era la sigla dell'anime di Street Fighter? I PNR sembrano i Dhamm tornati insieme sotto minaccia del fanclub. Il recente Ep, "In Movimento - Parte I", è una pallida dimostrazione della mentalità della band vicentina, tecnicamente ineccepibile ma dallo stile veramente sterile. Le quattro canzoni descrivono il movimento secondo diversi aspetti, eppure l'unica cosa che fanno muovere è la mascella dagli sbadigli: chitarre dai suoni arcaici, riff ampollosi, assoli pleonastici, ritmiche soporifere, a completare una voce super effettata e dei testi scritti con un accento su tre sbagliato ("La vità"; "Spaventì"; "Brividì"; "Nascondì"; "Stato d'animò"; "Tragicà"; "Sfogliaré"; "Affligertì"; "Stimolì").
Che cosa spinge cover band di Kiss, Led Zeppelin e Aerosmith a scrivere canzoni originali ancora non ci è dato saperlo, certo mi è facile immaginare i PNR un venerdì sera qualsiasi in un pub semivuoto del centro.
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La recensione In movimento - Parte I di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-05-27 00:00:00
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