Salvatore Trimarchi è un cantautore siciliano non più giovanissimo: calca le scene musicali dagli anni '70, e la loro influenza è decisamente presente nelle sue canzoni. Infatti dalle casse escono sonorità e melodie che potrebbero appartenere ai grandi cantautori di quegli anni, da De Andrè a De Gregori o ancora a Rino Gaetano, tanto per scomodare un paio tra i più famosi. Certo, forse il paragone può essere un po' azzardato, ma scoprire oggi, tra chitarre distorte, bassi assatanati, batterie isteriche e urla strazianti, un disco solo chitarra, voce e poco altro mi ha decisamente spiazzato. Ma ho anche apprezzato (e molto) lo sforzo dell'autore, essendo io un amante di quel genere di musica e di quel tipo di cantautori. Perché in effetti, pur avvicinandosi parecchio ai "mostri sacri" è riuscito a mantenere una sua identità. Non si tratta di canzoni polverose, dalle quali scacciare le ragnatele del tempo...
Gli otto brani del cd che è pervenuto a Rockit, pur non presentando differenze a livello di sonorità (del resto, come già detto, c'è solo chitarra e voce...) riescono a non annoiare, ma anzi risultano sicuramente piacevoli da ascoltare. Purtroppo la registrazione e il mixaggio sono decisamente scarsi: una attenzione maggiore su questi punti (uniti magari a degli arrangamenti più curati, chessò, magari qualche arco, una chitarra in più, qualche effetto sulla voce...) avrebbero sicuramente giovato. Il fatto è che comunque anche così le melodie sono in grado di affascinare e catturare l'attenzione.
In definitiva, posso dire che a me Salvatore Trimarchi ha dato una buona impressione, e mi ha riavvicinato a quella musica che mi ha accompagnato per molto, moltissimo tempo. Dedicato a tutti quelli che vogliono fare un passo nel passato.
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La recensione s.t. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-06-17 00:00:00
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