Un tentativo fallito di trip-hop con derive industriali.
A metà strada tra derive industriali e strutture trip-hop: è qui che i Malameccanica vorrebbero collocare la propria musica. “Deportivo Caravaggio” si presenta tuttavia come un disco povero, soprattutto dal punto di vista sonoro. Forse sarà la produzione poco nitida o il missaggio a volumi troppo bassi. Fatto sta che questi nove brani non incidono. Con la sua voce sofferta, addolorata, il cantante recita pensieri che rispecchiano una visione amara della realtà. In sottofondo abbiamo del drum’n’bass minimale e nulla più. L’atmosfera è rarefatta, le melodie disegnate dalle chitarre sono poco percettibili. La band aretina dovrebbe adottare un approccio più aggressivo, orientarsi verso un sound più versatile e compatto. Si percepisce un urgenza di fondo, ma ora come ora è troppo nascosta per poter attirare l’attenzione.
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La recensione Deportivo Caravaggio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-04-04 00:00:00
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