Il progetto di Matteo Caldari e Alessio Calvi è la sintesi di come si possa fare buona musica in Italia ed avvalorarla nel modo più nobile.
Sedici tracce di musica eterogenea ed appassionata per aiutare bambini affetti da distrofia muscolare, cosa si può eccepire? Nulla. Il progetto di Matteo Caldari e Alessio Calvi è la sintesi di come si possa fare buona musica ed avvalorarla nel modo più nobile.
Molti i musicisti, internazionali e no, chiamati a mettere la loro esperienza al servizio del duo livornese, in un susseguirsi di generi musicali gestiti con padronanza senza mai perdere di credibilità. Le diverse anime (folk, pop, e molto altro) vengono alternate con metodo e gusto. Sin dal primo ascolto si capisce come possano convivere mondi ed atmosfere lontani tra loro:Calvi e Caldari amano il country e l'armonica di Johnny Cash (Cash), le armonizzazioni vocali e le melodie dei Beatles ("Crossing The Roads", "Dorothy"), la chitarra acustica alla Crosby, Stills, Nash & Young ("Son Of Tomorrow", "The Answer"), la delicatezza gospel di Ben Harper ("The Portrait Of My Sweet Storm", "Innocence", "Pollyanna") come anche il rock arioso dei Boston ("Here I Am") o quello più tosto in puro stile californiano ("Goodbye My Friend").
Spesso beneficenza fa rima con molta retorica e scarsa sostanza, una volta tanto non è così.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-12-06 00:00:00
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