Si chiamano Virika, vengono da Roma e urlano anche se sono "fragili". Somatizzano la rabbia in chitarre rock italiche gloriosamente anni 90, tempi in cui i Negrita ancora non rotolavano verso sud e i Marlene Kuntz vomitavano nelle nostre orecchie. L'omonimo Ep si compone di cinque tracce, tra le quali troverete una lei che vi odia mentre tagliate il pane e la pioggia battente del tempo che passa inesorabile. Il loro marchio è un picasso meccanico compiaciuto. Nonostante questo il quartetto è incazzato nero e non si assume la responsabilità blasonata di redimere l'umanità. In "Sentieri di vendetta" invitano a lasciare ogni speranza, mentre la batteria si inerpica su un cantato che smussa l'indignazione grunge solo nell'ultima traccia, "Guarda che sole". Una prima prova onesta con echi del passato e grida tese nel presente. Per anime furiose.
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La recensione Virika ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-11-22 00:00:00
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