L'omonimo Ep degli Aegon è innanzitutto da lodare per ciò che distingue i lavori buoni da quelli inascoltabili a priori: la produzione. I suoni sono limpidi, tutti ben bilanciati, e pur sentendo che si tratta di un prodotto low-budget la qualità del lavoro risulta davvero buona. Per entrare nel merito dei brani di questi quattro ragazzi di Verona, c'è da dire che anche qui la qualità non manca. Le influenze sono quelle del rock anni novanta made in USA, Pearl Jam e Alice in Chains (linee vocali che riprendono spesso lo stile di Staley) su tutti, con un lontano rimando alle band storiche italiane di quel periodo, vedi Timoria o Litfiba. Andando oltre la copertina dell'Ep (davvero, davvero brutta), le canzoni scorrono piacevolmente, passando da brani più soft come "Partita Eterna2 ad altri più energici come "Copernico".
Sicuramente lo stile non è fra i più originali, e va a pescare in un rock che ormai sembra dimenticato dai media e dalle nuove generazioni. Ciò nonostante, gli Aegon riescono a non risultare mai banali, riuscendo a imprimere nella mente dell'ascoltatore buone melodie, ritornelli accattivanti e la voce di Francesco che rimane la cosa più bella del disco. Se proprio dobbiamo trovare una pecca, ciò che manca alla band va dunque oltre ai meriti (innegabili) di questo Ep: una maggiore attenzione all'estetica tout court, che si tratti di booklet o del loro sito internet. Potrebbe aiutare a far conoscere meglio il loro indiscusso talento.
---
La recensione Aegon di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-06-05 00:00:00
COMMENTI (1)
Grandi. ottima musica. siete sulla mia piccola radio web
radiomusicoftheworld.wixsit…
grazie