Devo essere sincero: ad un primo ascolto questo cd non mi aveva impressionato molto e mi era sembrato il solito gruppo italiano che riprende i soliti Afterhours e Marlene Kuntz con la solita pretenziosità poetica che sembra una costante delle produzioni italiane indipendenti. Ma siccome è buona cosa ascoltare più di una volta un disco prima di trarre delle conclusioni, i ripetuti ascolti di questo cd mi hanno fatto cogliere pieghe e sfumature decisamente meritevoli d’attenzione.
Benché il tono del disco sia quello di cui si diceva in precedenza, ci sono episodi che stupiscono per la loro incisività e freschezza. E’ il caso di “Seximaniacotrendy”, un punk rock tirato a tutta con una spaventevole voce horror che sorpassa a sinistra in fatto di goliardia e aggressività i leggendari CCCP di Ferretti e Fatur. Altro vertice del demo è “La colpa celata” (mal)registrato dal vivo che proprio per la sua precarietà ricorda i punk blues più tradizionali dei Royal Trux (!). “Voluttà” e “Vento forte in dominio”, invece, non hanno niente di particolare che le distinguano dalle solite canzoni di rock italiano, se non che per le linee melodiche e gli arrangiamenti cupi potrebbero annoverarsi tra le migliori del genere.
Ecco, se il demo fosse composto solamente da questi quattro pezzi, sarebbe uno dei migliori dell’anno, degno di essere pubblicato così com’è. Peccato che poi si perda in una mezz’ora di cantautorato poetico del tutto fuori luogo.
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La recensione Il terzo cenere di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-07-25 00:00:00
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