Svogliato e appannato, inserisco nello stereo uno dei tanti cd-r che arrivano in redazione e non fosse per il mio precario senso del dovere, probabilmente la prima reazione sarebbe stata quella di utilizzare il dischetto in questione come sottobicchiere. Decido invece di attendere e di rimandare gli ascolti.
Passa qualche giorno e dopo una mattinata nervosa, peraltro trascorsa ad ascoltare gli Splatterpink e gli At The Drive In, inserisco nuovamente il cdr e come d'incanto le casse catturano la mia attenzione.
I Nasata fanno rumore, giocano coi potenziometri del pitch, strisciano orizzontalmente il plettro sulle corde, percuotono la batteria come un polmone colpito da tosse convulsa.
La melodia e il ritmo vengono continuamente storpiati con intrecci strumentali spesso in preda ad attacchi di panico, ingabbiando la voce in atmosfere così opprimenti da costringerla in sporadici e frustranti lamenti.
Illogici e insopportabili, i Nasata galleggiano su sonorità quasi impossibili, fatte di rumori, dissonanze, chitarre disordinate e ritmiche ruvide, camminando in ammirevole e precario equilibrio tra sperimentazione e presa in giro.
Purtroppo il retrogusto forte e pungente non sempre é sufficiente a garantire la giusta attenzione durante i mie ascolti, dato che i passaggi intriganti e curiosi vengono talvolta rovinati da momenti prolissi e noiosi.
Un lavoro da rivedere ma che tutto sommato ha il pregio di arrivare forte e chiaro, grazie a una musica che dimentica ogni forma di compromesso, ricercando forme sonore ostiche e coraggiose, che mai e poi mai potranno essere destinata alla massa.
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La recensione Promo 2001 da definire... di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-08-25 00:00:00
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