Componente di lungo corso della Villa Ada Crew, storica posse reggae romana in giro da quasi vent'anni, Raina esce oggi con il suo primo album solista "Ma che colpa ne ho", un disco vario ed eterogeneo, che di sicuro farà la felicità degli amanti del genere, capitolini e no.
Io che amante del genere non lo sono stato mai, devo ammettere che ad ascoltarlo mi sono divertito parecchio, nonostante lo snobismo iniziale. La cosa strana è che dopo una prima riflessione mi sono accorto che il Nostro, come cantante, non ha nulla che di per sé mi sarebbe potuto piacere. Il timbro di voce, ad esempio, l'ho trovato piatto, ed i testi, tutt'altro che originali, mi son sembrati didascalici, superficiali. Eppure, nel canto, c'è sempre questa attitudine molto positiva - oserei dire: senza velleità - che rende i pezzi efficaci, diretti, comunicativi. Raina, e lo si nota soprattutto nei brani con Papa Gianni e Don Rico (Sud Sound System), non regge il confronto con i pesi massimi del genere, ma tunes come "Lire" e "Non ci sei" suonano quasi perfette, nella loro comunicatività leggera ed immediata.
Le musiche sono tutte di buon livello, si alternano sonorità classiche e momenti più moderni, con addirittura un finale punk-rock (sbiadito). La traccia migliore è senza dubbio "High grade", con l'afro-pesarese Lion D, autentica mazzata dancehall virata in autotune. Mi rimane solo un dubbio: nel singolo "Lire" Raina dice "in vacanza andrò/ coi soldi del Risiko". Sbaglio, o nel Risiko i soldi non ci sono?
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La recensione Che colpa ne ho di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-10-15 00:00:00
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