I Kongrosian sono un trio di fiati trevigiano dedito all'improvvisazione jazz, vicino alle derive colte e sperimentali ma insolitamente accessibile nella sua giocosità. Di volta in volta accompagnati da un ospite diverso nelle loro esibizioni live, esordiscono su un supporto meno volatile invitando il clarinetto di Oreste Sabadin, pittore, musicista e scultore veneto.
Il risultato è questo "Bootstrap paradox", grazioso digipack dalla grafica semplice ma curata che rispecchia le atmosfere e lo stile che si respirano nelle tracce dai titoli improbabili. Clarinetto e sax si incontrano e confrontano in episodi alle volte guardinghi e reattivi, alle volte compiaciutamente oziosi. Il tessuto musicale è volutamente lasso, ardesia su cui i Kongrosian si divertono a gessettate. I dialoghi spesso inforcano ritmi, scambi e melodie carismatici, salvo poi sfilacciarli e rituffarsi nel magma indistinto da cui riemergere con forme nuove. Il lavoro del gruppo è davvero piacevole e si presta ad ascolti ripetuti, vuoi attenti, vuoi distratti. Trattandosi di scambi tra fiati senza molte altre intromissioni, la proposta non si addice a tutti. Tuttavia, se siete ascoltatori aperti ed attenti, se avete orecchie preparate, se vi piacciono i dischi rilassati e diafani, forse avete trovato la vostra prossima dose di intrattenimento.
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La recensione Bootstrap paradox di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-10-05 00:00:00
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