Passami a prendere con la Delorean e portami dritto negli anni Novanta ad ascoltare il rap stantio e politichese dei Pacefatta, che magari è pure la volta buona che ritrovo quella vecchia maglia della Juve che ho lasciato da qualche parte in qualche sperduto angolo spazio-temporale.
"Aiuto" è il grido trafalmadoriano di me che devo recensire questa roba. In pratica un singolo che parla di rifiuti sopra una base simil-reggaeton più un boom-bap che mi ricorda di quanto è dura la vita più un pezzo d'amore che sembra un outtake del secondo disco dei Sottotono. Il tutto incredibilmente fuori (dal) tempo. Se l'effetto finale è voluto, intendo frutto di una ricerca concettuale, allora tutto questo è geniale, perché fare della Pop Art utilizzando i calcinacci del rap italiano anni Novanta è un'operazione che finora non aveva tentato nessuno, e che nel suo essere ridicola ha pure una certa rilevanza artistica. Più probabile però che i Pacefatta facciano semplicemente del rap obsoleto, con metriche usurate dal tempo e un'attitudine casereccia, che di per sé non è un male, ma che li vincola irrimediabilmente nella sfera dello stra-già-sentito.
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La recensione Aiuto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-10-22 00:00:00
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