Dopo oltre un anno di attesa, ecco finalmente sul mercato il cd contenente le “canzoni del verme indipendente”; previsto inizialmente sull’etichetta Attack rec. & Filmworks, di nazionalità canadese, la band in primavera ha deciso di affidarsi alla Loudblast, già conosciuta nello Stivale per le produzioni dai suoni tipicamente crossover.
Per la verità gli Unvelcome usano la formula ‘space-core’ per definire il loro genere, ma non fatichiamo a trovare i nomi di riferimento: Korn e, soprattutto, Deftones ci sembrano essere i gruppi più affini al loro sound. Ciò non toglie che questo disco racchiude in sé enormi potenzialità, ma forse sarà difficile vedere i nostri sfondare negli Stati Uniti, il mercato che consacra a livello internazionale ogni artista che aspira a platee decisamente numerose.
E anche se ciò non dovesse mai avvenire, voi affidate comunque al vostro lettore cd “Independent worm songs” e scoprirete 12 tracce in cui sonorità (emo-)core arrivano al giusto punto di saturazione, senza mai risultare prolisse o ripetitive; fra queste colpiscono “Electric wave kids”, “A fine example” e “Megaplastium”. Peccato, però, che i Nostri non abbiano ancora scritto una canzone ‘memorabile’ che possa aprire loro le fatidiche porte del Paradiso.
Ma continuando di questo passo, possiamo affermare con certezza che Chino Moreno & co. non siano poi così distanti, anche per un ‘gruppuscolo’ chiamato Unwelcome che proviene, ahinoi, dal buco del culo del mondo.
Buona fortuna…
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La recensione Independent worm songs di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-09-14 00:00:00
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