Acqua su acqua che cancella gli errori, o almeno dovrebbe farlo, per ricominciare un po' meglio e quanto prima. In questo contesto tetragono e opprimente la mente sfoga ascoltando "Dromomania", chitarra e batteria, essenziale e montante come marea di schiuma psiconoise, trascinante di ritmo primordiale e succoso, ansiogeno e catartico al tempo stesso. Nessuna voce ma suoni come pietre, spesse e pesanti nel loro evolversi in forme più definite, materia aspra che riempie subito gli angoli, ossessione e riflessione. Il rumore che nasce da dentro fino a esplodere ricorda le atmosfere dei Tool, il dolore trattenuto dei Nirvana di "Bleach", la ricerca di sonorità oniriche e spiazzanti è come sempre figlia delle vecchie peregrinazioni intimistiche dei Sonic Youth, ma tutto è ridotto all'osso, la matrice è originale e mai casuale l'esito. Giovani e pronti, Le Scimmie delineano il loro primo album con esperienza e passione capace, un lavoro da ascoltare per l'intensità e il pasto crudo che regala, senza futili passaggi ma rigido e pulito nella struttura, un vero viaggio, per ricominciare quanto prima.
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La recensione Dromomania di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-11-11 00:00:00
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