Un altro disco difficile da recensire. Difficile, perché non se ne può certamente parlare male, ma per certi versi lascia un po’ con l’amaro in bocca. Infatti, il terzetto mantovano protagonista di questa recensione, dimostra indiscutibili qualità che danno vita ad un sound pieno e fantasioso. La chitarra è sicuramente il loro punto forte: i suoi suoni spaziano tra il rock di tutti i tempi, con un occhio di riguardo per l’indie-rock americano e per quello inglese degli ultimi anni (leggi ‘brit-pop’).
Niente di nuovo in effetti, ma gusto incredibile, ritmiche accattivanti alternate a riff intelligenti e assoli discreti che non invadono il territorio melodico al quale si avvicinano tutti e 5 i pezzi di questo “Contundente”. Basso e batteria svolgono al meglio il loro dovere non peccando mai di protagonismo, pur dimostrando di essere presenti e all’altezza della compagna chitarra.
Cosa non va dunque nel complesso sonoro messo in piedi dai Balmar? Il cantato! Sui testi sorvoliamo. Non è un problema tecnico, piuttosto risulta troppo edulcorato e insipido per brani che musicalmente sono effettivamente da applauso. La voce sembra buttata lì per riempire un buco… non c’entra nulla col resto ed anzi rovina un po’ il piacevole ascolto di questo lavoro…veramente un peccato.
“Sogni” è forse fra i cinque il peggiore: ricorda le cose alla Grignani, per salvarsi poi col finale completamente strumentale e ammiccante alle sonorità firmate Oasis
Veramente difficile recensire questi Balmar: sarebbe bello sfruttassero meglio il talento musicale con liriche all’altezza, perché allora ci potremmo trovare di fronte a qualcosa di interessante… ma per ora questa è la cruda realtà!
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La recensione Contundente di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-09-24 00:00:00
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