Un sound anni 80 con spunti punk, dedicato ai nostalgici del genere
Adesso sfido chiunque a contraddirmi quando lancio i miei allarmi circa il fatto che l'heavy/glam metal degli anni '80 stia prepotentemente tornando tra di noi.
I Dustineyes sono solo l'ennesima conferma che l'ondata scandinava imposta dai Vains of Jenna si sta abbattendo come una valchiria incazzata sulla nostra penisola. Più cazzuti dei Motley Crue, quasi puzzolenti come i Motorhead - e alla voce sembra di sentire proprio Lemmy, i Dustineyes propongono per l'appunto un sound anni '80 che contiene in sé anche moltissimi spunti punk, in particolare per quanto riguarda la batteria e la sistemazione dei cori, quasi Oi!, in aperto contrasto con una chitarra che arriva a concedersi assoli quasi epic e francamente tamarri (ma quando si parla di questo genere è un complimento).
“Bullet for my generation” è granitico, non esistono momenti rilassati, ma, anzi, più si va avanti più si estremizza il tutto, come in “Eyes in the jar”. Per quanto il gruppo sia validissimo e la produzione impeccabile, di respiro quasi internazionale, non si può fare a meno di ricondurre il tutto a cose già fatte, sentite e ascoltate 30 anni fa: non c'è nessuna voglia di novità e quindi il disco è dedicato unicamente ai nostalgici del genere. Bullet sicuramente, ma per un'altra generation.
---
La recensione Bullet for my generation di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-02-20 00:00:00
COMMENTI