Dopo circa due anni di attività e cambiamenti, la formazione attuale dei Jade è in giro da circa 9 mesi. Del cd presentato - che hanno avuto la possibilità di registrare grazie ad un concorso per band emergenti vinto di recente - colpisce immediatamente la grafica: curata nei minimi particolari, quasi appartenesse ad un’altra epoca, ricca di colori sfumati che danno una sensazione di surreale in uno scenario fiabesco.
Probabilmente (e speriamo ci perdonino se si tratta di un errore), l’intento dei nostri è trasmettere le stesse emozioni attraverso la loro musica: le atmosfere dell’ep, infatti, sono altrettanto particolari e raffinate - tanto che se dovessimo indicarvi dei riferimenti opteremmo sicuramente per i Muse.
La dotatissima voce di Gianluca Ghersetti (anche chitarrista ed autore dei brani) domina tutti gli altri strumenti arricchendo di sfumature malinconiche i passaggi più delicati e incattivendosi nei crescendo. Il vocalist ha scelto un cantato che alterna - come il rimpianto Jeff Buckley insegna - la lingua inglese a quella francese; di tanto in tanto inserisce addirittura qualche parola in italiano inglesizzandola a tal punto da permetterci di capirne il significato soltanto leggendo le liriche, poetiche e mai banali.
Insomma, “Opera” è un lavoro che rientra nel filone dell'"art-rock" e ci sembra straordinariamente sorprendente, che esce dagli schemi, che osa laddove soltanto band inglesi o americane avevano osato. Proprio per questo, temo che riuscire a conquistare il mercato italiano sarà purtroppo molto difficile.
Siamo però convinti che i Jade troveranno più probabilmente riscontro nel mercato discografico estero, e naturalmente auguriamo loro il successo che meritano.
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La recensione Opera di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-10-29 00:00:00
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