Galileo è la reincarnazione dei Rockgalileo, gruppo toscano che qualche anno fa visse una stagione di gloria sotto l’egida della major di turno che, al primo successo mancato, li scaricò.
I nostri adesso tornano con una ragione sociale ‘ridotta’ e un disco, omonimo, che cresce qualitativamente al numero progressivo degli ascolti. Tuttavia, avevo forti remore nel valutare oggettivamente questo lavoro, ancor prima che venisse scartato dal cellophane. Dopo il primo play, però, le nove tracce in esso contenute dimostrano la validità di una proposta artistica che si inserisce nel classico filone del ‘rock italiano’, senza però risultare banale e scontata - precisazione indispensabile per continuare nella lettura di questa recensione.
La musica dei Galileo non si caratterizza per particolari innovazioni, ma è fatta di canzoni semplici con pochi fronzoli e molta anima dentro; nel disco, quindi, troverete sia ballate come “Déjà vu”, “Dolcemare”, “E penserò anche a te” che brani dal piglio decisamente rock (“Siamo noi”, “Dove non sei”, “Salto” e “Vergogna”, quest'ultima con un testo sulle mine anti-uomo).
Nell’album, però, la vera chicca è la quarta traccia dallo strano titolo “Robert De Niro”, la dimostrazione che il terzetto fiorentino riesca anche ad avere il guizzo del campione. Il resto lo affidiamo, se vi va, alle vostre orecchie.
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La recensione Galileo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-11-05 00:00:00
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