Se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, cominciamo col dire che gli Standalone hanno colpito immediatamente il sottoscritto con una delle più belle copertine che gli sia capitato di ricevere: artwork scarno ed essenziale, ma duro e diretto, praticamente perfetta!
Ed ora, lo giuro, scriverò questa maledetta recensione, visto che da mesi il cd staziona sul mio tavolo!
Il fatto è che, volendo fare i pignoli, il titolo di questo dischetto (che suona da subito come un manifesto programmatico) è piuttosto fuorviante, nonchè ossimorico: se si tratta di punk, come si fa a parlare di “supreme technology”? I Sex Pistols si devastavano nasi e teste con la tecnologia, e la perfezione formale (suprema) era qualcosa su cui scacazzare ridacchiando…
Lungi da me il fare la ‘lezioncina’, ma mi sembra che gli Standalone abbiano confezionato qualcosa di totalmente opposto a ciò che (io) ritengo essere punk: registrazione e produzione perfette, sonorità piuttosto complesse e più vicine ai Placebo e agli Orgy, che (per dire) ai Ramones, e, non da ultima, una voce possente e grintosa, molto “crossover-grunge”… dov’è finito il vecchio irriverente spirito (?!) punk rock?! Che sia nascosto nelle parole di “Fuck new-wave”? o nello squallore dei mozziconi raffigurati sulla cover? Sicuramente non nella grezza psichedelia dell’ultima “Betrayer”, che beninteso è veramente bella!
A mio parere la risposta è una sola: il punk se ne sta esclusivamente nel titolo, che bisogna dire suona parecchio bene, ed in fin dei conti che importanza ha? Ascoltatevelo a canna, possibilmente in macchina, e sarete travolti dall’adrenalina (sostanza che per quanto ne so se ne frega delle categorie musicali), questo cd è fatto (e fa) veramente bene, e come disse il saggio Fiz: “Vaffanculo a tutto il resto!!!”
---
La recensione Supreme punk technology di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-11-11 00:00:00
COMMENTI