Ritenete ancora possibile che esista oggi un doppio cd che possa contenere 58 (!!!) tracce e costare meno di 30.000 (ovvero € 15,49)? La risposta è ‘sì’, ed il cd in questione è la raccolta degli Shandon, che dopo il successone di “Fetish” decidono di mettere ordine nelle molte produzioni passate che sono state pubblicate su qualsiasi supporto (ad es. 7 pollici) e in occasioni diverse (ovvero compilation varie), rimasterizzando naturalmente il tutto. Il risultato è questo “Punk.billy.ska.core”, 2 dischetti pieni zeppi di ottima musica per una band che merita tutto (e sottolineo tutto!) quello che nel tempo ha guadagnato.
Complimenti a parte, la raccolta comincia con le 18 tracce del primo album “Skamobile”, già all’epoca opera completa sotto tutti i punti di vista; infatti la miscela di ska (do you remember Casino Royale?) e punk sembrava un gioco da ragazzi. E a tutt’oggi quando Olly & co. attaccano con “Violenza”, “What i want?”, “Skate” (che inizia troppo Cure!), “It’s alright”, “Questosichiamaska”, o il grandissimo remake di “Paranoid”, ovvero “Skaranoid”, tutto il pubblico esplode in incontenibili boati di gioia.
Vi sembrerà retorica, ma un live dei Nostri è uno dei più carichi e coinvolgenti visti negli ultimi anni in Italia, tanto che per chi sia ancora rimasto all’asciutto il consiglio è di recuperare al più presto. Anche perché magari in questa occasione la band deciderà di ripescare qualche traccia sconosciuta anche ai fan più incalliti; personalmente mi auguro che il 7 pollici del ’97 intitolato “2 gusti 2 baci” venga completamente eseguito, siccome riascoltando brani come “Misfits”, “Deception” e la punk-rockabilly “Gotta work”, sale la voglia di rivedere il combo sul palco.
Ma sono altrettanto curioso di sentire come i pezzi dei primi due demo, che trovate nel secondo cd, verranno riletti (riarrangiati?) nel 2001; all’epoca dei primitivi lavori, infatti, le chitarre suonavano più (punk)rock - avete presente un incrocio tra i maestri Social Distortion, i Trashmen e i Ramones? - e la rabbia tipica dell’adolescenza non era in alcun modo filtrata. Tuttavia si percepisce un cazzeggio di fondo, come approccio alla materia, che, a differenza dei mille altri gruppi che invadono la penisola, nel caso degli Shandon è diventato poi cosa seria piuttosto che seriosa.
A questo punto penso di avervi dato più di un buon motivo per andare nel primo negozio di dischi e fare vostra questa raccolta; sempre che il vostro cuore batta dalle parti del punk (o dello ska) e non facciate fatica a riconoscere il talento, qualità che questi ragazzi possiedono e non certo per caso.
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La recensione Punk.billy.ska.core (2 cd) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-11-23 00:00:00
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