Confesso, il nome non mi era nuovo ma ho dovuto attivare il signor Google per ricordarmi di lei: 1997, "Mosca bianca", Videomusic e gli articoli su Rockstar che la mettevano accanto a Elisa, Carmen Consoli, Cristina Donà e Lara Martelli.
Insomma, a volte ritornano. Da viaggi in lande fantasy (era intitolato "The Unicorn" l'ep con cui due anni fa si era riaffacciata da queste parti) o anche dalla luna: "Now I'm coming back to our planet with atmosphere, and my discoveries I'll whisper into your ears", e a volte sono ritorni sorprendenti e incantevoli, come l'aurora boreale che sembra illuminare il volto della Lago in copertina. Squarci di colore nel buio artico, le sfumature acquerellate di "On My Way back from The Moon", "To The Wild", "Raised by the Aliens" alternate alle pennellate purpuree di violoncello gotico di "Do You Know Where To Go", "Bring The Noise", "And In The Evening", alle macchie verde celtico di "Leech", alle linee nettamente pop di "Still Before The Spell" e "Bad Dream" e alle spatolate noise di "Treasurer the 5th".
È la luce che viaggia attraverso le migliori espressioni del rock donna, dagli anni novanta di PJ Harvey al presente di Bat for Lashes e Anna Calvi . Speriamo che non le ci vogliano altri dieci anni sulla luna o fra elfi e unicorni per ritrovare la stessa ispirazione, e intanto ringraziamo per questo ritorno.
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La recensione Siberian Dream Map di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-21 00:00:00
COMMENTI (6)
mi dispiace che tu non sia nata in America :-D
davvero un bel disco con ottimi arrangiamenti
complimenti
:)
(Messaggio editato da maxlotti il 20/05/2011 09:58:18)
Discone!
Suzanne Vega è la cosa che mi viene in mente più spesso, poi Dido, poi altre dieci, tutte belle, mentre ci penso il disco fila via che è un piacere, ed alla fine posso solo togliermi il cappello. Bravissima
"Mosca bianca" è rimasto un pilastro dei '90. sono contento di ritrovare Francesca. àlia.
...niente male davvero!