Un disco new metal che può ascoltare chiunque, anche chi il metal non lo ha mai amato e vi si approccia sempre con un pò di remore. Chitarre sature e distorte, bridge psychedelici, sezione ritmica potente e assenza di linee vocali. Questo ed altro caratterizzano questo debutto dei sardi Apneica.
Non sono mai stato un patito del metal, va detto. I sardi Apneica, però, non possono essere rinchiusi nella semplice etichetta di genere, ci starebbero stretti. La prima traccia è più nu-, mi ricorda i Downer e tutta una serie di nomi che spopolavano dalla metà dei novanta fino all'inizio del nuovo millennio. "Acid Angel Face", altro esempio, rende chiara nei suoi momenti più aggressivi l’influenza di band capitali come Ministry o Soulfly. Chitarre pesanti, ridondanti ed iper sature che incontrano una sezione ritmica abile nel creare passaggi tra umori diversi all’interno dello stesso brano.
La natura strumentale del progetto diventa l’elemento distintivo e positivamente caratterizzante. Bellissime aperture, come nell’incipit di "RBMK -1000": si fanno apprezzare per musicalità ed impatto e lasciano il segno in un lavoro ben suonato. Un album che forse risente di qualche difetto in fase di registrazione ma che nel complesso è piacevole: grazie a momenti volutamente ripetitivi cattura chi ascolta regalando immagini davvero evocative.
A mio avviso risente troppo della mancanza di linee vocali, in alcuni passaggi sembrano fondamentali. E' però un disco onesto, ben suonato e che lascia intravedere ulteriori margini di miglioramento, soprattutto in un genere dove raramente si sperimentano nuove strade. Negli Apneica si intravede una curiosità stimolante, un giorno potrebbero scrivere canzoni importanti.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-12-09 00:00:00
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