‘Greeeen Mambaaaaaa’: con questo atroce urlo di battaglia termina la prima fucilata di “Ruins”, titolo del cd d’esordio di questo gruppo piemontese. Neanche il tempo di respirare e attacca “Bags Avenue 4”, una furia che emerge tra grida strazianti.
Si prosegue poi tra atmosfere plumbee care al trash anni ’80, frammenti del crossover dei Deftones, richiami alla danza della guerra dei Killing Joke (ah, la new- wave!) e momenti di pura follia omicida.
Aiuto… questi picchiano sul serio! E ne sono così convinti da farlo con una certa originalità, interpretando al meglio quello che il passato gli ha lasciato in eredità.
I Green Mamba mostrano una personalità fuori dal comune e un’attitudine a incanalare più elementi in una miscela esplosiva, perfetta sintesi delle tendenze emerse nel post- punk degli ultimi venti anni.
Affascinanti e violenti, mi piacerebbe vederli sul palco, dimensione ideale per sprigionare tanta energia. E dire che la copertina (raffigurante dei soldati in guerra) e la lettera di presentazione mi avevano fatto pensare alla solita sbiaditissima fotocopia dei Korn.
Mai fidarsi delle apparenze.
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La recensione Ruins (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-12-05 00:00:00
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