Nevrotype, drum'n' bass e breakbeat a tutta forza, con radici napoletane ma dal sapore internazionale. Così, in estrema sintesi, si può descrivere il progetto dei Nevrotype, crewdi rappers molto agguerriti. Questo "Visionetics" propone undici tracce variegate: ci sono sonorità alla Roni Size ma anche spunti più melodici, si passa da ritmi cupi ed ossessivi ad interessanti scorci di atmosfere giapponesi ("Tokyo Divine"). Nell'intero globo non si contano gli interpreti dell'accoppiata drum'n'bass-breakbeat, anzi il consumatore di quella roba costosa chiamata cd rischia di perdersi. Allora l'obiettivo del musicista è quello di distinguersi il più possibile, pur ripercorrendo i solchi tracciati dai pionieri del genere: i Nevrotype riescono abbastanza in questa impresa, dando vita ad un crogiuolo di suoni che solo in parte sanno di già sentito. Degno, poi, del miglior Fatboy Slim è l'accattivante tema del brano di metà disco, "Gange". La musica dei Nevrotype va giudicata nel complesso, senza soffermarsi sulle singole tracce, tantomeno sul testo che funge da elemento di integrazione ma che non vive di vita propria: c'è un mood decisamente da club, un'atmosfera buia nella quale immergersi se si ha voglia di entrare, fosse solo per poco, in un altra dimensione. Non a caso, in questo album ci sono diversi richiami all'Oriente, luogo di "straniamento" per antonomasia. Gli spunti positivi non mancano, anzi. Si tratta di un progetto dalle prospettive internazionali molto coraggioso ed ambizioso. L'elettronica da club, si sa, attecchisce più all'estero che in Italia. Però la qualità e la capacità di emozionare sono universali.
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La recensione Visionetics di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-01-05 00:00:00
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