Se fossi bravo parlerei di questo disco senza alcun manierismo di circostanza. Descriverei ogni secondo di queste canzoni con la perizia chirurgica che compete al buon critico. Eviterei nenie post-romantiche o strascichi umorali. Se fossi bravo giuro che lo farei, sottrarsi a stupide descrizioni, preferire la quantistica alle emozioni. E invece no, l'esordio di Cabeki è un respiro che mi concedo solo e a finestre chiuse.
Canzoni elettroacustiche affinate con una cura e una ricercatezza quasi artigianali. Quelle di Andrea Faccioli, polistrumentista veronese alla sua prima prova autoriale, sono miniature folk cariche di dettagli e rarità orchestrali: ukulele, autoharp, stylophone e giocattoli etnici vari. Il risultato è un quadro pregiato, fatto di ambientazioni oniriche e atmosfere incantate: dal romanticismo minimale di Yann Tiersen alle suggestioni post-rock dei Sigur Rós, fino ad alcuni arrangiamenti dream-pop vicini a Josiah Wolf.
Ciò che sembra più inusuale è il valore cinematografico e teatrale presente all'interno del progetto: "Il montaggio delle attrazioni" nasce infatti come musica di scena (tutto il lavoro è ispirato all'omonimo saggio-opera di Ejzenstejn). È così che Cabeki disegna - senza parole - immagini fresche e sempre ben dosate, fortemente vive ed empatiche, trasportando l'ascoltatore in lande sonore cariche di odori e colori. Tra tonalità più gioiose ed altre più cupe e riflessive, tutto si snoda con fascino e seduzione. Come un sospiro lieve. Come un silenzio elegante che avviene.
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La recensione Il Montaggio Delle Attrazioni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-06-30 00:00:00
COMMENTI (5)
magico, ma sono di parte
Bellissimo!
Un lavoro incredibile. Adoriamo.
straconsiglio
Gran Disco!:)