La proposta musicale degli Ance - con il loro primo demo “‘O santo Protettore della mia pazzia”, composto di sei tracce più una fantasma - pesca tra diverse influenze musicali: dal folk, al pop, al rock, al reggae allo ska, con un’incursione nella canzone popolare, echeggiante nella ritmatissima “La Skarantella”. Altrettanto varia è l’influenza etnica che risuona nelle canzoni di questa band toscana, che si cimenta ora con sonorità tipiche della tradizione meridionale, ora con le uggiose note di una nebbiosa Valpadana, che si rifrange sullo sfondo di “Minimilano”.
“Robertino Rasta”, la traccia che apre il demo, è un allegro inno reggae: ti entra subito nella testa, si fa cantare, ti riempe di leggerezza e amore; “Sono Robertino, bimbo rasta, all’odio e la guerra io dirò basta! Sono Robertino, e sarò un uomo, se per vendetta sceglierò il perdono”. Merita poi una citazione particolare il fantasmino del disco, piccolo haiku di non-sense, incisivo e ironico…”Forse tutti i geni sono tutti pazzi, forse tutti i pazzi sono tutti geni, o forse tutti quanti gli altri, sono tutti totalmente scemi”!
Il risultato è tutto sommato abbastanza convincente, per quanto sembra che la band possa fare meglio, rendendo più corposi gli arrangiamenti, magari con un pizzico di grinta in più.
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La recensione ‘O Santo protettore della mia pazzia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-01-20 00:00:00
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