Dal disagio al post-disagio passando dal garage blues: senza ritorno
Cinque pezzi per dieci minuti di puro disagio. Disagio, nella sua forma più primordiale, senza neppure averne prima elaborato un’estetica ed un impianto teoretico. Puro disagio e disagio puro, nei giri rock blues al fulmicotone, nei testi sputati con stralunata il-lucidità, nella batteria violentata. Post-disagio quasi, al culmine di un calvario personale fatto di menefreghisti, datori di lavoro opportunisti, liberi pensatori, oscurantisti “della colonia mentale della tariffa doganale della tendenza generale cultura del pensiero unico conservativo esponenziale”. Registrato con urgenza, un attimo prima dello schianto, prima del pugno che colpisca il vetro e lo faccia esplodere, prima del suono sordo delle nocche contro il primo muro a disposizione . Quasi garage, di quello senza fronzoli. L’eco dei suoni nella stanza, una volta finiti questi dieci minuti, sarà un’imprecazione, una bestemmia soffocata negli umori della bile, prima dell’esplosione. Vi ho avvertiti.
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La recensione ifauni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-06-21 00:00:00
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