Un album che sarebbe passato inosservato anche in pieno periodo nu-metal.
Il treno del nu-metal è ormai passato da un pezzo. Molti furono i ritardatari e solo in pochi riuscirono ugualmente ad affermarsi. I Figli del Papa ci provano nel 2013, ma l’impresa purtroppo non gli riesce. “Pelo” è infatti un album costruito esclusivamente sui ricordi di un movimento generazionale ormai ampiamente superato. L’ombra dei Limp Bizkit è onnipresente, se proprio non ce si riesce a farne a meno di quei suoni almeno si dovrebbe tentare di non scimmiottare Fred Durst. Qui si sfiora la parodia.
Anche quando il riff funziona e il pezzo ha un buon groove, rimane quella sensazione di “copia/incolla” che rovina tutto. Poi ci sono i testi, banali, prevedibili. Non tutto è da buttare, in ballate come “Nebbia” o “Gli occhiali da sole” i FdP richiamano nel migliore dei modi l’hip hop nostrano anni ’90, ma "Pelo" resta un disco fuori tempo massimo.
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La recensione PELO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-03-01 00:00:00
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