Vi presento un demo che forse era da stroncare. E invece no.
Uno dei primi che ho ascoltato, proprio al ritorno dal M.E.I., pescato in mezzo al calderone. La scritta Yù in copertina non dice granchè a chi cercasse indizi, tantomeno le scritte in giapponese. Trattasi in realtà del progetto del bolognese Giuseppe Guerra: lo leggo di sfuggita nelle note nterne al cd-r in prossimità del casello di Ferrara, ed apprendo anche della comparsata in una delle trasmissioni di Red Ronnie. Ciò a parte, la rece è già scritta in testa, un impeto di inspiegabile simpatia per queste tre canzoni che più pop non si può. Ma poppettino davvero, col neo di una voce non irresistibile (lo stesso Guerra, stancatosi delle solite vocalist incapaci di “vivere e sentire i brani come chi li ha scritti”: mah!) ed arrangiamenti canonici, ma soprattutto linee vocali che portano dritti ad un gusto tutto italico di scrivere canzoni.
Un Samuele Bersani impoverito e ridotto a bazzicare il M.E.I., chè è qui che casca l'asino. Perché si tratta pur sempre di artigianato, Signori miei, e fare pop non è affatto facile, è un campo minato in cui Yù si cimenta con (ridicolo?) piglio convinto e a testa alta, anche se forse non è all’annuale appuntamento faentino che le sue canzonette raccoglieranno mai proseliti.
Intanto ho già riascoltato “Alibi”, “Come pioggia” e “Il giro dei pensieri” qualche volta, e non so dove questo demo finirà, perché è quasi pacchiano nelle sue improbabili impennate vocali, nelle sue ‘zeta’ bolognesi, nelle sue chitarrine col chorus, però mi sta accompagnando e (vergogna!) volentieri.
E allora penso che, se questo mondo fosse un po' più giusto e le cose fossero più dritte, al posto di quel imona di Cesarone ed i Lunapop ci dovrebbero essere gli Yù…. Se la tirerebbero e farebbero vomitare i puristi, però erano al M.E.I., mi ricordo di quella volta che mi hanno lasciato il demo…
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La recensione demo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-02-09 00:00:00
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