"Strong Effect" offre spunti di grande qualità compositiva e idee estrapolate da un immaginario dark che sembrerebbe non tramontare mai.
Cadmio è il progetto one man band del campano Luigi Palmieri. "Strong Effect" è il seguito dell'omonimo Ep di cinque tracce, rilasciato in free download circa un anno fa. Nove tracce registrate in cameretta, con l'ausilio di chitarra, basso, e-bow, synth, tastierina e drum machine.
Parliamo di musica stilizzata su base minimale new wave, che viaggia a fil di rasoio su intersezioni shoegaze. L'approccio è dei più lo-fi possibili e le composizioni, alienanti e piuttosto monotematiche, lasciano in ogni caso emergere una vena sperimentale, contraddistinta da curvature elettroniche (“Staircase”). Un passo avanti di questo lavoro è l'aggiunta della voce, seppure questa non sembri essere stata valorizzata a dovere (vedi “Far Apart”).
Il parallelo con The XX è facile da cogliere, nei riverberi e nelle linee di chitarra essenziali di brani come “Blinding Light”, “Occhi Spenti” e “Skagen”; lo spettro dei Joy Division, onnipresente (l'intro di“Uneven” su tutte), sembra scomparire solo in presenza della parentesi più oscura dell'opera, quella “Overnight” che, nel suo mood spettrale, sembra uscire da “Deathconsciousness” di Have a Nice Life. L'opera di Cadmio soffre di tutte le pecche dell'autoproduzione senza grandi mezzi e della staticità di un sound che propone poche sostanziali variazioni di tema. Detto ciò, "Strong Effect" offre spunti di grande qualità compositiva e idee estrapolate da un immaginario dark che sembrerebbe non tramontare mai. Un album decadente e dalle tinte cupe, che ben suggerisce cosa sarebbe in grado di realizzare Luigi Palmieri con alle spalle una buona produzione. Ve lo segnaliamo, ma se avete paura del buio, fatene a meno.
---
La recensione Strong Effect di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-12-13 00:00:00
COMMENTI