Toscanacci veraci, attingono in egual misura dal punk rock di Damned e Adicts e dal proto-metal di Motorhead e affini
Toscanacci veraci e senza peli sulla lingua (basta ascoltare i testi), gli Homebreakers si presentano con dodici tracce che attingono in egual misura dal punk rock di vecchia scuola, Damned e Adicts per lo più, e dal ruvido proto-metal di Motorhead e succedanei, giù fino ai Turbonegro.
Tempi sempre tirati e assoli non ripetitivi: documenti in piena regola per il genere, come testimoniano brani come “Dirty Trouble Night” e “Playstation Generation”. In “Rape Me” (dal testo particolarmente naif) e “Don’t Lose Your Attitude” rispolverano anche i Rancid, in particolare grazie ai cori e alle dinamiche linee di basso, per quanto un po’ penalizzate dal mix.
I fiorentini già conoscono gli Homebreakers grazie al loro opening act ai Black Rebel Motorcycle Club l’anno scorso. Ora è tempo di scoprirli anche un po’ nel resto d’Italia, chè di punk rock fatto bene c’è sempre bisogno.
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La recensione Heroes of Tearsvalley di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-08-24 00:00:00
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