Etnoritmo Sitanafri (cds) 2001 - Etnico

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Mi trovo spiazzato davanti a questo lavoro degli Etnoritmo, gruppo che cerca di fondere la poesia del dialetto pugliese, straniato dal suo contesto e ricontestualizzato, con suoni drum’n ‘bass, techno e jungle, insieme a tante altre influenze autoriali. Paolo Farina e compagni danno quindi prova di destreggiarsi abilmente in questo caos di generi, e quello che nasce è pura e semplice arte sonora.

Il pezzo d’apertura, “Cre matein’”, ci trasporta con il suo ritmo serrato e la dolcezza del cantato in terre lontane, piene di tradizioni antichissime, quando popoli di diverse culture e diverse lingue tessevano simmetrie sottilissime tra loro. Parlano del quotidiano i loro testi: un quotidiano fatto di piccoli gesti spesso ripetuti, di grandi sacrifici e di grandi dolori, di partenze e di ritorni, di speranze mai morte, della vita a tutto tondo e di quel sole che la mattina esce per riscaldare le nostre anime. Una rivelazione, contro lo stereotipo e l’omologazione dell’industria discografica, un’opera che proviene direttamente dal cuore, dall’amore per la propria terra mai dimenticata; i suoi colori, i suoi suoni, senza mai perdere di vista la contemporaneità, facendone tesoro, usandola con classe e stile, senza mai scadere nell’ottusità.

E’ un piacere pensare che ci siano ancora musicisti che siano in grado di proporci sonorità antichissime e allo stesso tempo estremamente innovative. Ma non è forse questa la prerogativa del moderno?

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La recensione Sitanafri (cds) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-04-15 00:00:00

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