Dopo tanta attesa - 3 anni, infatti, ci dividono dal sublime “Testa, dì cuore” - ritorna sugli scaffali dei negozi di dischi una (mini) opera di Marco Parente, visto e considerato che “La mia rivoluzione” è un cd-single che anticipa di qualche mese l’uscita di un album di cui, per ora, si conosce solo il nome del produttore, ovvero quello di Manuel Agnelli.
Ma non c’è niente di meglio per ingannare l’attesa che acquistare questo dischetto, il cui contenuto è assai promettente su quanto andremo ad ascoltare in autunno. Lo stile, come anche la classe, rimane invariato: materia cantautorale plasmata al meglio da questo genio incompreso (speriamo ancora per poco…) nel panorama della musica italiana. Si ascolti ad esempio “Proiettili buoni”, b-side dalle inedite sfumature rock che mai erano state così evidenti in una canzone dell’artista napoletano, eppure incisive e, verrebbe quasi da sussurrare, radiofoniche. Al contrario della title-track, ballata con pianoforte e archi in evidenza in un climax sonoro che già potremmo definire ‘classico’ se gli toccherà la sorte che ci auguriamo.
Chiude infine “Chiedi avrai”, con il Nostro ancora al piano - ma senza altri strumenti di supporto - che ricama un brano talmente ricco di pathos e malinconia che faticherete a trattenere le lacrime.
Tanto può bastare per rassicurarci sullo state di salute di Marco Parente e farci sperare in un terzo episodio ricco di belle canzoni.
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La recensione Lamiarivolunzione (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-06-26 00:00:00
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