“Impossible Roncea” è il frutto di una sinergia inconsueta fra musica e piccole avversità che la vita ci concede.
Essere Nicolas Joseph Roncea non deve essere facile. L'ultima volta che mi sono ammalata, giravo per casa sbuffando, lagnandomi di quanto fosse ingiusta la mia terribile condizione da ragazza cagionevole (un po' di febbre, che neanche il termometro voleva prendere in considerazione, rimanendo fisso a 36.9), e l'unica attività fisica che la mia mia mente riusciva a contemplare: accendere il portatile e scegliere quale film (poco) impegnativo guardare. Ma io non sono Nicolas Joseph Roncea, e non sono un portatore sano di iperattività creativa- musicale.
“Impossible Roncea” è il frutto di una sinergia inconsueta fra musica e piccole avversità che la vita ci concede. Questo EP, infatti, è il risultato di un periodo di inattività musicale dovuto a una brutta tendinite alla mano sinistra che ha costretto il cantautore di Cuneo (già figura centrale nei progetti Fuh e Io Monade Stanca) ad allontanarsi da amplificatori e salaprove. Intervallo di tempo, questo, che ha saputo sfruttare al meglio, sperimentando nuovi scenari sonori, dando sfogo ad una sensibilità certamente non ordinaria, e donandoci, infine, 5 piccoli preziosi tasselli da inserire all'interno del più pregiato folk intimistico minimale. Una chitarra pizzicata timidamente, una voce sussurrata, qualche ausilio elettronico, sono gli elementi portanti, che rendono “Impossible Roncea” un bellissimo riflesso di tutte le declinazioni emotive più appartate.
Non c'è solo folk, non è solo cantautorato, ciò che rende peculiare questo progetto è la sperimentazione elettronica: loop, echi vocali, ticchettii astratti ripetuti, che vengono sapientemente assemblati-spostati-sdoppiati con l'elemento acustico, chitarra e voce, per creare un delicatissimo sottofondo folktronic, come per esempio in “This is not my bed”, “All jazz era”. Se il lavoro precedente e più patinato (“Old Toys”) ci aveva lasciato qualche piccolissimo dubbio, “Impossible Roncea” ha cancellato ogni residuo di incertezza: se state cercando qualcuno in grado di raccogliere l'enorme eredità di Elliott Smith o José Gonzales e farla propria in maniera autentica, la strada è quella giusta.
Certamente non è un disco per tutti, non per tutte le ore del giorno e non per tutte le stagioni interiori dell'essere umano. E' quando rientri a casa il tardo pomeriggio, dopo una lunga giornata di lavoro, che bisogna ascoltare questo EP. In autunno, quando il freddo incalza e i giorni cominciano a finire sempre troppo presto e le notti arrivano prima del dovuto. Quando il mondo sembra assentarsi, e tu, rimani sempre più spesso a fare la guardia a segreti intimi, a sorvegliare solitudini inospitali. “Impossible Roncea” è un raffinato alleato per queste giornate, un amico fidato a cui bisbigliare i pensieri più abissali e malinconici.
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La recensione Impossible Roncea ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-09-11 00:00:00
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