Sarebbe nella top tre di ogni sognatore metropolitano se lasciasse esplodere i suoi crescendo.
L’attacco di “Initially She Thought That” fa pensare all’ultimo Tim Hecker. In realtà “A Weak Heart To Break” vira subito su tonalità (relativamente) più calde, versante Boards Of Canada/Port Royal, per quelle tastiere ovattate che di distendono su arpeggi di chitarra minimali e drum machine provenienti dalla fine degli anni Novanta. A volte Puffin On My Side flirta un po’ troppo col manierismo. Ma c’è stoffa fine e pregiata alla base di questi quattro pezzi. Sarebbe nella top tre di ogni sognatore metropolitano se lasciasse esplodere i suoi crescendo.
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La recensione A weak heart to break di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-11-05 00:00:00
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