È figlio degli anni 80, Dario-V. Inizia infatti la sua carriera nelle lande romagnole nella band new- wave The Drifters, scioltasi poi nell’84. Da qui, continua sino ad oggi a scrivere e registrar canzoni nel suo studio casalingo. Perfino la strumentazione è rigorosamente ferma all’epoca (occhio, please!). E oggi, in quella Monza che per tanti versi è patria del revival italiano dei favolosi eighties (Bluvertigo, Soerba…), continua a produr canzoni. Affini nello spirito e nei suoni alla scena psichedelica che incantò Liverpool vent’anni fa.
I fantasmi di Teardrop Explodes e Echo & The Bunnymen qui hanno vitto e alloggio. Ma ospiti sono pure a tratti gli spettri di Cure, Bauhaus e perfino Spandau Ballett. Laddove il gioco nostalgico riesce, come in “Try to speak”, “Things you do”, “Tell the sun” e “Never seek to tell”, rimane il rammarico di essere fuori tempo massimo: brani del genere venti anni fa in Italia avrebbero spopolato, perlomeno tra i newwavers.
E oggi? Mancando del distacco di chi è troppo giovane per aver vissuto gli 80, il lavoro del buon Dario-V pare destinato più a un pubblico di nostalgici cultori dell’epoca. E in fondo che c’è di male?
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La recensione Tell the sun di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-09-06 00:00:00
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