Tre tracce dall'andamento pachidermico tra noise e hardcore
Tre tracce registrate in presa diretta, dritte al punto in totale economia di mezzi e di parole. Economia nel senso che sono le parole e i suoni giusti al posto giusto. Niente fronzoli, niente di troppo. Solo tre brani estremamente definiti nel loro incedere pachidermico a suono di basse frequenze, con due bassi, due voci, una batteria. Il noise declinato in chiave post, post-hardcore, post-noise, post-minimalismo. Con le voci sempre in bilico tra lo spoken word e il declamare condito alla rabbia, come le ultime esperienze dei The death of Anna Karina. E il paragone non è un caso. Si era detto all'uscita di “Papa” che i Maraiton prendessero ispirazione dal Teatro degli Orrori: io non sono d'accordo. Qui si è a un livello più lo-fi, più hardcore, in un certo senso più genuino. E c'è tutto il noise dei Jesus Lizard, l'essenzialità degli Shellac, al limite delle contaminazioni sonore dei Refused. Macinapietre d'assalto, dark in “Black notes”, hardcore punk in “Forchetta” e “Stukas”, “Dieta ep” porta i Maraiton a un livello successivo, che fa sperare in un futuro più che interessante.
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La recensione DIEʇɐ EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-03-21 00:00:00
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